Indicazioni sulla vita religiosa in parrocchia datano solamente a partire dal 1700.
Manera fu sempre di rito romano cattolico, nonostante l’influenza di Milano ed i contatti con Turate (anch’essa Ambrosiana) e la connessa visita di San Carlo Borromeo. Non tutti i sacerdoti di cui si conoscono I nomi ebbero dimora in paese. Ecco l’elenco dei sacerdoti in ordine temporale: Carlo Domenico Facchinetti, Calloni, Pizzi, Giuseppe Cesse, Giuseppe Lavizzari, Antonio Luzzani, Camillo Uberti, Carlo Sbarra, Giovan Battista Bianchi, Ambrogio Griggi, Serafino Canerisi, Luigi Reina, Agostino Menegatti, Moranti , Tomaso Verga, Giuseppe Schiavi, Gaetano Rezzonico, Attilio Pedroncelli, Lorenzo Pozzi, Vito Morcelli, Adriano Spolaor, Renzo Gabuzzi.
La parrocchia fu fondata nel 1921 ed il primo parroco fu Don Attilio. Rimase sempre in parrocchia e prese molto a cuore le sorti delle sue pecorelle. Visse gli anni difficili delle due guerre mondiali ed il periodo fascista. Ironico, mai distaccato, è stato un personaggio che indubbiamente ha lottato per l’evoluzione di Manera.interessato a tutti i suoi parrocchiani, Compresi quelli della frazione attribuiti a rovello, fu instancabile nell’adoperarsi per il miglioramento delle condizioni della sua parrocchia. A lui si deve l’inizio dell’edificazione della nuova chiesa, che però non poté vedere compiuta.
A lui succedette nel 1953 Don Lorenzo Pozzi, nativo di fino Mornasco. Attivissimo ed estremamente dinamico, fu sempre un grande organizzatore di iniziative, lasciando ampio spazio a tutti coloro che volessero fare qualcosa per la parrocchia o gli altri. Fin dal suo ingresso in parrocchia egli manifestava lo zero morale e civile del suo ministero sacerdotale, rivolgendo attività ed attenzione ai giovani, agli umili, agli ammalati, mostrando perspicace sensibilità per l’asilo infantile, che grazie alla presenza e all’insegnamento delle suore, Don Lorenzo amava definire “prima palestra di formazione per un vero cristiano“. Instancabile nell’essere al servizio dei suoi parrocchiani e di aiuto ai confratelli, a lui si deve la realizzazione di tutte quelle opere che hanno significativamente contribuito al cambiamento di stile di vita di Manera. Molte le opere materiali: il completamento della Chiesa in tutte le sue parti, L’oratorio, il centro sportivo parrocchiale, ma molti anche le iniziative religiose e culturali, tra le quali basti ricordare l’apertura della parrocchia a sacerdoti provenienti da tutto il mondo in occasione del Natale e della Pasqua. Infine Non mancò di interessarsi attivamente anche in campo sociale, per esempio con l’interessamento per l’apertura della farmacia e della posta in paese.Morì il 2 febbraio 1991.
A Don Lorenzo succedette don Vito Morcelli, parroco dal 1991 al 2005. Don Vito ha dimostrato un impegno particolare per la catechesi, rivolta sia agli adulti che ai ragazzi. Attento verso i giovani i bambini, a lui si deve la realizzazione dei campi estivi, particolarmente apprezzati da questi. Fra le opere fortemente volute realizzate ricordiamo la cappella sotto la chiesa dedicata alla Madonna della tenerezza, e la ristrutturazione ed ampliamento dell’oratorio. Nel 2005 don Vito è stato nominato parroco di Regoledo di Cosio, in provincia di Sondrio.
L’opera di don Vito è proseguita con Don Adriano Spolaor, nominato parroco di Manera nel 2005. Don Adriano, originario di Lomazzo, ha reso ancor più coesa la Comunità parrocchiale, soprattutto il gruppo giovani e famiglie, forte della sua esperienza come vicario a Lipomo e Sondrio. A lui si deve il rifacimento del presbiterio, fiore all’occhiello della chiesa parrocchiale, e l’ampliamento dell’oratorio. Nel 2019 è stato nominato parroco della comunità di Vertemate con Minoprio.
(Tratto da Manera Scighera)